Tempesta

In questo preciso momento storico, dove tutti gli orizzonti sono stati preclusi, dove ogni settore che ti ha fatto vivere e sopravvivere fino ad oggi è considerato non essenziale, per salvare mente e animo mi nutro e mi aggrappo a piccole giganti cose…

O. il bambino che ti dice che gli piacciono le marionette che hai costruito e rimane un attimo incantato a guardarne il video. La persona più importante della tua vita che ti dice che gli sei stato utile. R. che ti scrive a distanza di 3 anni dicendoti: Oh! ma l’avevi scritto nel tuo spettacolo… Le chiacchiere filosofiche con un amico, dove si analizza l’attuale situazione sotto tutti gli aspetti compreso quello antropologico della natura dell’essere umano…e quasi sempre si arriva al punto di dire: Ora, così, da qui, possiamo fare ben poco se non metterci in salvo, travolti dalla corrente. Le letture frenetiche che vanno dalla storia alla mitologia di tutti i popoli che alzano i veli su ciò che accade, sempre, ciclicamente.

Continuare a costruire in maniera forsennata sulla direzione che senti forte dentro e che è l’unica che ti fa sentire vivo, rispettando l’etica che da sempre hai instillata dentro e accettandone le conseguenze, anche stavolta, anche a quest’età…

Allora da mesi mi sono imposto una visione: Sono su una barca, è notte, c’è una grande tempesta…non ho tempo di pensare, non lo so se tra qualche metro un onda gigante mi spazzerà via. Metto in pratica tutto quello che ho imparato nella vita per sopravvivere, consapevole e certo di una sola cosa..L’alba arriverà e farò di tutto per esserci anche io.

E quella promessa, fatta a me stesso alcune decadi fa…La morte mi troverà vivo.La morte mi troverà vivo!